One day

Capita a volte che un film non piaccia a molti che scrivono di cinema per motivi che non mi sono chiari. Non che la cosa mi preoccupi, ma mi resta il dubbio, cos'è che non è davvero piaciuto?

Diretto con eleganza da Lone Scherfig, protagonisti Anne Hathaway e Jim Sturgess, buon cast al contorno, belle musiche originali (Rachel Portman). Fin qua tutto bene, non ho letto nessuno che avesse (seriamente) qualcosa da ridire.

Ne ho lette invece di cotte e di crude sulla sceneggiatura di David Nicholls, tratta dal suo omonimo romanzo, con motivazioni che però non mi hanno convinto. In molti si sono lamentati della struttura, che sarebbe poco fruibile dallo spettatore, o troppo rigorosa, o poco adatta per lo schermo. Vero è che si seguono le vicende della coppia di protagonisti, per quanto possibile, mostrando solo un giorno, il 15 luglio, per venti anni di fila, ma un consumatore di cinema contemporaneo dovrebbe essere abituato a narrazioni ben più impervie. Che dire di Pulp fiction allora? O (500) giorni insieme?

Altri contestano la vacuità del personaggio interpretato da Sturgess, come se non fosse lecito avere un protagonista vacuo. Dimenticandosi poi che è un personaggio che ha una sua complessa evoluzione, e alla fine lo troviamo, con gran fatica, cresciuto.

E così via avanzando perplessità che non comprendo e che non mi sembrano giustificate. L'unica ipotesi che mi sentirei di avanzare è che si tratti di una storia che risulta poco digeribile a molti perché ha qualcosa di spiazzante. Pur essendo costruita seguendo un modulo classico del dramma romantico, ci sono elementi dissonanti che forse sono sembrati stonature a chi non ha gradito.

Lui (Sturgess) è infatti uomo di successo, ma non è capace di gestirlo, e finirà per rovinarsi la vita. Lei (Hathaway) è bruttina (magie del trucco) e poco appariscente, ma riuscirà ad aver successo, dopo lunghe vicende, senza alcun supporto maschile. Lui cercherà di raddrizzare la propria vita appoggiandosi ad una donna ricca, cercando di diventare un buon marito, ma la moglie si stuferà di lui, mollandolo. E altre cose che non dico per non spoilerare troppo.

Il quadro dovrebbe essere chiaro. Le donne non sono passive in questa storia, me ne vengono in mente cinque che incrociano il destino di Lui, ognuna delle quali prende le sue decisioni in modo autonomo. Lui, invece, si lascia sballottare dalla corrente, fa "quello che gli dicono di fare", pensando che sia molto divertente, ma arrivando sull'orlo della catastrofe.

In positivo, la storia mi è sembrata interessante, non scontata, e ho apprezzato gli spunti di riflessione che offre in temi quali il successo (cos'è davvero, e a cosa serve), la gestione delle relazioni, l'assenza della persona amata.

5 commenti:

  1. Pure a me... quante lacrime al cinema nel finale!

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  2. Ah, meno male, allora non sono il solo ;-)

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  3. Purtroppo non l'ho ancora visto...ma non mi sembra poi così male dalla tua descrizione...
    Tante teste , tante idee...
    Auguri sinceri per un radioso 2013!

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    1. Non che mi preoccupi delle recensioni negative, mica devono piacere a tutti gli stessi film.

      Ma se leggo spiegazioni che non spiegano un bel niente, resto perplesso. Sarà che il recensore non sa bene perché non gli sia piaciuto? O è un motivo poco presentabile?

      Buon anno (e buone visioni) anche a te!

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