Confidenze troppo intime

La mia lunghissima e ingiustificata disattenzione nei confronti del cinema francese è iniziata non molto dopo la visione de L'insolito caso di Mr.Hire, e mi pare di buon auspicio che l'abbia chiusa vedendo (anche) questo film che ripropone la coppia Patrice Leconte (regia) e Sandrine Bonnaire (prima donna).

A richiamare la mia attenzione su questo titolo ci ha pensato Sailor Fede, a cui direi che è piaciuto, ma con qualche perplessità. Che io ho in misura molto minore, probabilmente perché conosco un po' di più i due sopra citati, e so cosa aspettarmi da loro. In particolare, in una scena in cui la Bonnaire racconta la sua infanzia, non ho potuto fare a meno di fare un collegamento a Senza tetto né legge. Tutti elementi che allargano la prospettiva, aggiungendo valore al film.

La Bonnaire ha problemi matrimoniali, vuole andare da uno psicologo, per sbaglio (è molto distratta) va invece da un commercialista. Costui (Fabrice Luchini) è molto timido e risevato, e non riesce a spiegare l'equivoco che quando è troppo tardi. Seguono complicazioni varie che coinvolgono il marito della paziente, la ex fidanzata del commercialista, lo psicologo (che finisce per seguire il commercialista, sia pure in una modalità poco ortodossa), e altri personaggi minori, fino allo scioglimento che potrebbe sembrare in linea con i dettami classici della commedia romantica.

Su questo canovaccio apparentemente lineare (di Jerome Tonnerre) si innestano una serie di variazioni che dovrebbero servire a far rizzare le orecchie allo spettatore.

Ad esempio le musiche originali (Pascal Esteve). Non sono da commedia, bensì quasi da thriller, giocano sulle dissonanze, fanno pensare ad un improvviso rivolgimento dell'azione. E sottolineano i dubbi di Lui su di Lei, che hanno molto su cui lavorare (non sa dove abita, come si chiama, potrebbe essere tutto falso quello che gli racconta). E nota che lo stesso tema lo ritroviamo nel finale, quando le immagini, invece, ci farebbero pensare ad una chiusura lieta della vicenda. Che succede, allora? La Bonnaire ha ingannato Luchini (e anche noi)? O è solo che le cose sono sempre più complicate di come possono sembrare?

Come dicevo sopra, la storia principale è complicata da una serie di numerose sottotrame secondarie che sta allo spettatore interpretare come più gli sembra opportuno. C'è la storia della portiera ficcanaso, che segue con passione una bizzarra telenovela che ricorda vagamente Uccelli di rovo, ma con un inaspettato colpo di scena nel finale. C'è il cliente dello psicanalista, che fa amicizia con la Bonnaire, così che lei abbia modo di rivelare come mai continua ad andare a parlare dei suoi problemi con un commercialista. E c'è la ex fidanzata del commercialista, che lo ha mollato una mezza dozzina di volte, e che nonostante abbia un nuovo amico, non pare che sia poi così convinta di voler chiudere la relazione.

Aggiungiamoci poi l'uso della macchina da presa. Spesso e volentieri lascia la (presunta) oggettività per seguire la soggettiva, soprattutto di Lui. E visto che Lui è molto timido e affascinato da Lei, abbiamo inquadrature sghembe, che vorrebbero puntare agli occhi di Lei ma non ce la fanno, e scivolano via di lato. In una occasione, poi, la Bonnaire ha un vestito leggero, un poco scollato, lei si china e si intravvede il seno, ma questo è davvero troppo per Lui, e la stabilità della ripresa va a farsi benedire. Oppure, quando lei se ne esce dallo studio, abbiamo addirittura uno sfocamento, quasi che al commercialista fosse sul punto di perdere le forze.

Complimenti infine al cast, in cui naturalmente spiccano i due protagonisti, la Bonnaire in un ruolo che non si capisce se è da dark lady o da donna a cui piacerebbero le cose semplici ma che è stata travolta da una vita troppo complicata, Luchini che brilla nel mostrare il suo (comico) sgomento alle rivelazioni del mistero femminino - come nota il divertito psicologo della porta accanto.

2 commenti:

  1. Ecco spiegate le "inquadrature sghembe", grazie per avermi tolto il dubbio e grazie anche per la citazione :)

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    1. Grazie a te per avermi incuriosito su questo titolo ;-)

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