Il Golem - Come venne al mondo

Paul Wegener aveva già provato a portare sullo schermo la leggenda del Golem nel 1915. La aveva conosciuta pochi anni prima quando, girando il suo primo film, Lo studente di Praga, si era per l'appunto recato in quella città ed era entrato in contatto con l'atmosfera del locale ghetto ebraico. La produzione chiese qualche piccola modifica, come ad esempio spostare l'azione quattro secoli più avanti, pensando che una storia contemporanea sarebbe risultata più accettabile per gli spettatori. Il risultato fu strabiliante, con il mostruoso omone di argilla, interpretato dallo stesso Wegener, che divenne parte dell'immaginario collettivo mondiale.

Forte di questo risultato, Wegener riuscì a imporre la sua idea e realizzò quello che sembra essere stato il primo sequel della storia del cinema. O meglio prequel, visto che, come dice il titolo, si torna al sedicesimo secolo e si racconta la nascita del Golem.

La storia narrata è molto ricca, seguendo svariate trame che si sovrappongono e alimentano a vicenda. Al centro c'è la vita nel ghetto di Praga, con i suoi abitanti sempre a rischio di attacchi. Il Golem viene creato per mostrare all'imperatore l'inventività della comunità. Una volta raggiunto lo scopo dovrebbe essere distrutto. Anche perché, essendo legato ad una pratica di magia nera, si sa che non potrà essere controllabile a lungo.

Capita però che Miriam (Lyda Salmonova), figlia del creatore del Golem, si invaghisca di un cavaliere dell'imperatore e questo scateni le ire dello sciocco aiutante di famiglia (Ernst Deutsch, nientemeno), che finirà per scatenare il Golem.

Considerato tra i pezzi più pregiati dell'espressionismo tedesco, ha probabilmente influenzato Metropolis di Fritz Lang, certamente il Frankenstein di James Whale, quello dove il mostro è interpretato da Boris Karloff, e tutto il seguente dibattito sull'intelligenza artificiale.

Nel cast si vede per un attimo anche Greta Schröder, è lei che dà un fiore al Golem, forse creando in lui una tensione interiore che lo porterà più avanti a sbroccare.

2 commenti:

  1. Questo "prequel" non lo conoscevo...
    Mi domando ancora come abbiamo fatto a perdere Der Golem..

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    1. In Hugo Cabret si accenna a come mai è andata persa gran parte della produzione di Georges Méliès. Temo che per il primo Golem sia successo qualcosa del genere. Ma chissà, magari siamo fortunati, un giorno si apre un cassetto e si trova una pizza di cent'anni fa.

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