Il titolo (*) allude al detto secondo cui si lavano in famiglia, ma si riferisce anche al fatto che il cadavere che dà il via all'indagine seguita da Sherlock Holmes (Jonny Lee Miller) viene ritrovato in una lavatrice. Incredibile a dirsi, la sceneggiatura (Liz Friedman) sembra risalire a cinquanta anni fa, piena guerra fredda, paranoia americana (**) relativa ad agenti segreti russi che si fingono americani per rubare segreti. Una serie di spiegoni che occupano metà del tempo di trasmissione rendono il tutto ancora meno digeribile.
La trama parallela riguarda prevalentemente l'addio di Watson (Lucy Liu) che sembra essere imminente. Il dottore ritiene di aver fatto il suo lavoro, e si vuole dedicare ad un'altra anima persa. O forse vuole solo che Holmes le chieda con modi meno bruschi e supponenti, come da carattere, di restare.
(*) Niente da dire sulla traduzione, Dirty laundry è l'originale.
(**) Non del tutto ingiustificata, vedasi Il ponte delle spie.
Che fine ha fatto Poirot?
RispondiEliminaIn effetti è quasi ora che io mi procuri la quarta stagione.
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