Per misteriosi motivi il titolo è stato troncato, traducendolo dall'originale sarebbe dovuto essere qualcosa come Una gigantesca pistola caricata con droga. Altra curiosità è la partecipazione, come guest star, di John Hannah. Dalla fatica con cui la sceneggiatura ne giustifica la sua presenza mi vien da pensare che sia stata adattata all'ultimo momento quando invece la sua parte era pensata per un attore americano. D'altra parte la scrittura non è certo il punto di forza di questa serie, e potrebbe essere benissimo che la confusione sia un peccato originale anche di questo episodio.
Succede dunque che nel prologo una tipetta, tale Emily Grant (Allie Gallerani *) viene rapita, scopriamo poco dopo che si tratta della figlia di Rhys Kinlan (Hannah). Costui è un "amico" di Sherlock Holmes (Jonny Lee Miller), nel senso che era il suo spacciatore di fiducia quando stava a Londra, e che ha le chiavi del suo appartamento newyorkese in quanto gli ha fornito sostanze anche all'inizio del suo soggiorno americano, prima della cura disintossicante.
La convoluta storia di Rhys vuole che un quarto di secolo prima un'americana passasse da Londra, concepisse con lui, e se ne tornasse in America con il frutto della colpa. La donna viene fatta morire qualche anno prima dell'azione, così ce la togliamo dai piedi, resta però il patrigno di Emily, utile per la solita falsa pista da seguire inizialmente. Pare che Rhys fosse legato ad una banda di dominicani che opera sui due lati dell'Oceano a cui ha fregato una cifra spaventosa. Il suo boss di riferimento dovrebbe essere, per logica basato a Londra, ma per qualche motivo è a New York. Rhys, però, a New York ci torna solo quando scopre che la figlia è stata rapita, in quanto si trovava in Thailandia, dove stava scialacquando il malloppo.
Insomma, Ryhs non può chiedere aiuto alla polizia, e allora lo chiede a Sherlock. Che non è che si possa propriamente dire che risolva il caso, diciamo che lo segue mentre questo si risolve da sé.
Mentre i protagonisti si rivoltolano in questo ginepraio, c'è anche il solito risvolto extra-giallo. Holmes sembra più partecipe nel gruppo di ex-tossici, a cui all'inizio scodella una sua vecchia avventura (**) e poi medita di raccontare quello che gli succede questa volta, come storiella edificante sui rischi di una ricaduta. Già, perché, come accenna il titolo, Ryhs agisce da gran tentazione tossica, come del resto si rende conto bene sin dall'inizio Watson (Lucy Liu).
(*) Questo è praticamente il suo debutto.
(**) Ne sentiamo un accenno, ma ogni bravo sherlockiano dovrebbe riconoscere al volo che si tratta de Il caso dell'uomo deforme. Se ne può vedere la buona versione televisiva della Granada che da noi ha il criptico titolo di L'uomo difforme (1984). Da notare che in quel racconto di Conan Doyle, Holmes dice, forse per l'unica volta in tutto il corpus quell'"Elementare!" che è diventato un suo tratto distintivo nell'immaginario collettivo, al punto da essere scelto anche come titolo di questa serie.
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