Primo dei quattro episodi scritti da Christopher Silber (*) e, a mio gusto, migliore dei precedenti sei episodi, grazie ad un maggior umorismo (**). Ad esempio scopriamo qui che Sherlock Holmes (Jonny Lee Miller) ha messo come suoneria al suo cellulare quel passaggio che tutti ricordano dell'eccellente colonna firmata da Bernard Herrmann per lo Psycho (1960) di Alfred Hitchcock, quello della doccia, solo violini, che fa rizzare i capelli al sol pensiero.
Titolo italiano inventato di sana pianta, quando l'originale era One way to get off, variamente interpretabile ma che viene più naturale da tradurre come Un modo per uscire (di galera), anche perché la trama investigativa verte per l'appunto sul diabolico tentativo di un galeotto di evitare di scontare l'ergastolo per intero.
Più interessante la vicenda parallela che segue il rapporto tra Holmes e Joan Watson (Lucy Liu). In seguito a quel che è successo nel precedente episodio, Holmes è furibondo con la dottoressa. Lui dice che è perché lei ha invaso la sua sfera personale, avendo scoperto che l'origine della sua crisi è da cercarsi in quel che è successo a Irene Adler. Noi dovremmo prendere questa dichiarazione con le pinze, anche perché vediamo come Holmes non si faccia mai problemi nel calpestare la privacy altrui. In questo episodio, ad esempio, mostra una assenza di tatto rimarchevole nei confronti del capitano Gregson (Aidan Quinn).
(*) E' anche tra i produttori, ha nel suo curriculum produzione e sceneggiature per cose tipicamente poliziottesche come CSI, Cold Case e NCIS.
(**) O forse sono io che, dopo sei episodi, ho finalmente cominciato a carburare e sono entrato in maggior sintonia con la serie.
Nessun commento:
Posta un commento