Ad un certo punto avrei voluto poter telefonare al capitano Gregson (Aidan Quinn) per dirgli di smetterla di menare il can per l'aia e arrestare il colpevole, che tanto l'avevano già capito tutti chi era e non c'era bisogno di aspettare le brillanti deduzioni di Sherlock Holmes (Jonny Lee Miller) per chiudere il caso.
E dire che in genere io non faccio particolare attenzione alla trama gialla, tanto il lavoro lo fanno già loro, inutile che mi sbatta pure io. Credo dunque che chi si diverte ad arrivare alla soluzione prima dei personaggi deputati potrebbe gradire questo episodio. Se gli piace vincere facile, si intende.
In breve la storia è che Holmes si annoia, per quanto possa sembrare strano non ci sono casi a New York che richiedano la sua capacità deduttiva. Così quando capta la notizia dalla radio della polizia che un piccolo aereo da turismo è precipitato, e che Gregson è sul posto, ci si fionda con gusto. Ovviamente scopre che c'è del marcio in quello che sembra a prima vista un incidente.
Più interessante lo sviluppo parallelo, con Holmes senior che invita a cena il suo giovane virgulto a la sua badante, la dottoressa Watson (Lucy Liu). Facciamo conoscenza di una specie di amico di Holmes (*), tal Alistair Moore, interpretato da Roger Rees in uno dei suoi ultimi ruoli. Scopriamo altri dettagli sull'infanzia di Holmes, e che pare abbia una specie di fobia per il volo. Infine ci viene fatto nuovamente balenare il sospetto (**) che Irene Adler sia dietro la crisi tossica del nostro.
(*) Molto più anziano di lui. Sembra proprio che la cattiva relazione tra Holmes junior e senior abbia portato il primo a cercare in altri un succedaneo della figura paterna.
(**) Si era già accennato alla cosa nel pilot.
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