Forse è merito della regia (*), o forse del fatto che è uno dei pochi episodi di Elementary il cui soggetto viene dalla penna di Robert Doherty (**), fatto sta che questa puntata spicca per una serie di peculiarità.
Per la prima volta il detective Marcus Bell (Jon Michael Hill) ha il modo di occupare la scena; non è molto significativo ai fini della narrazione, ma il suo interprete sarà stato felice dell'occasione ottenuta.
Si aggiunge una componente comica che, pur essendo aliena all'universo immaginato da Conan Doyle (***), ha ottenuto il risultato di farmi fare qualche risata.
E Watson (Lucy Liu), nonostante sia sconsigliata dalla sua analista, decide di abbandonare la sua carriera per diventare l'assistente di Sherlock Holmes (Jonny Lee Miller). Questo terzo punto covava già da tempo, non mi convinceva prima, e continua a non convincermi adesso. Non ci vedo un valore aggiunto.
Il caso, come spesso accade, non è molto interessante. Qualcuno ce l'ha con Bell, addirittura lo prende a mitragliate, però lasciandolo illeso. Si risale ad un possibile soggetto che avrebbe ragioni per avercela con lui, ma questo trova un modo per essere escluso dalle investigazioni, per quanto forse un po' troppo radicale. Solito arrancare delle indagini finché viene fuori un punto che era stata nascosto pur essendo essenziale, con relativo spiegone d'ordinanza.
(*) Per la prima volta affidata a Sanaa Hamri, a oggi altri tre episodi della serie portano la sua firma.
(**) Che ha creato la serie ma che, fino a questo punto, aveva scritto solo il pilota e altri tre episodi.
(***) Ricorda molto di più quello dell'ispettore Clouseau di Peter Sellers e Blake Edwards, vedasi ad esempio La pantera rosa sfida l'ispettore Clouseau.
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