Buona puntata, che presenta più riferimenti del solito all'opera di sir Arthur Conan Doyle, un cattivo con notevole presenza scenica (Vinnie Jones *), e un risvolto oscuro che finalmente toglie l'eccesso di comicità dal personaggio di Sherlock Holmes (Jonny Lee Miller) che in altri episodi mi sembra più ridurlo a macchietta che presentarlo con un taglio da commedia (**).
Un brutale assassino, noto solo come M. (***), arriva da Londra a New York per proseguire lì la sua serie di efferate esecuzioni. Holmes aveva già collaborato con Scotland Yard per risolvere questo caso, ma evidentemente con poco successo. Accecato dal fatto che M. sembra aver ucciso Irene Adler, il nostro sembra non accorgersi nemmeno della stranezza di un serial killer che lo segue oltreoceano. Ci deve pensare il capitano Gregson (Aidan Quinn) a fargli notare il dettaglio.
Tramite uno spericolato uso della versione americana degli irregolari di Baker Street, rappresentata sullo schermo dal solo Teddy (Bobb'e J. Thompson), Holmes riesce ad anticipare le mosse di M. arrivando ad un regolamento dei conti che riserverà qualche sorpresa.
Esternamente al caso, Watson (Lucy Liu) è arrivata alla fine del suo contratto, dovrebbe prepararsi a lasciare l'appartamento e pensare ad un altro cliente. Sembra però morbosamente attratta dal lavoro di consulting detective e la vediamo tentennare. Ufficialmente teme una ricaduta di Holmes in seguito agli accadimenti qui narrati, ufficiosamente pare diventare una piccola investigatrice. Il che non mi piace un granché, così si smussa il dualismo Watson-Holmes, diventano più amiconi che fanno lo stesso lavoro. Ma allora mi guardo Starsky & Hutch.
(*) Presente in molti dei lavori di Guy Ritchie pre-Madonna. Poi le strade dei due si sono brutalmente separate.
(**) Vedasi piuttosto Vita privata di Sherlock Holmes (1970) o Senza indizio (1988).
(***) La singola lettera puntata è anche il titolo originale dell'episodio. Il riferimento sembra essere al professor Moriarty, ma è una falsa traccia, scopriremo più avanti che il vero nome di M. è Sebastian Moran, definito dal vero SH come il secondo delinquente più pericoloso operante a Londra, sodale di Moriarty.
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