Ho la sensazione che affidare la regia a Justin Lin (*) non sia stata una idea geniale. Alcune scene sono da antologia, come la presentazione della stazione spaziale Yorktown, altre sono troppo rumorose e movimentate per non essere ricordate come una traversata in traghetto su di un mare molto mosso.
L'equipaggio della NCC 1701 è impegnato in una missione quinquennale che presenta alti e bassi. In particolare al capitano James T. Kirk (Chris Pine) viene una malinconia da assenza di scopo e ha la tentazione di cambiar carriera per dedicarsi a qualcosa di più stanziale. Giunti a Yorktown, esplicita la sua richiesta ai suoi superiori, ma senza comunicare le sue intenzioni ai suoi colleghi. Nel contempo anche Spock (Zachary Quinto) pensa di dedicarsi ad altro, in seguito alla notizia della sua morte (**).
Ad interrompere questa malinconica serie di eventi arriva una aliena, Kalara (Lydia Wilson), che chiede aiuto alla federazione per un disasatro che è successo alla sua nave in una nebulosa poco distante. L'Enterprise è la nave migliore per questo intervento, e dunque Kirk richiama tutti quanti e si parte. Ma il tutto non era che una trappola ordita dal perfido Krall (Idris Elba) che medita una vendetta contro gli umani di cui si scopriranno meglio i motivi nel finale di partita. Ad aiutare Kirk e soci arriverà una industriosa e letale aliena che risponde al nome di Jaylah (Sofia Boutella), che ha i suoi motivi per non apprezzare Krall.
Trama tutto sommato semplice ma densa di dettagli poco chiari e passaggi oscuri. Non so quanto la colpa sia attribuibile agli sceneggiatori, Simon Pegg (***) e il meno noto Doug Jung (°), che penso siano stati indirizzati dalla produzione, e probabilmente dalle idee del regista su quello che sarebbe dovuto essere il risultato, nell'impostazione da dare.
Interessanti alcuni dettagli in realtà poco importanti, come ad esempio il fatto che la Enterprise sia costruita con una filosofia modulare, al punto che si può staccare tutto il resto e mantenere solo il modulo principale, facendola diventare, a tutti gli effetti, un grosso disco volante che penso faccia la felicità degli ufologi.
Svariati i riferimenti ad altri film del genere, che potrebbero anche essere visti come furtarelli. Tipo le divise di Krall e accoliti mi hanno ricordato molto la fantasia barocca utilizzata per descrivere gli Space Jockey in Alien, vedasi in particolare Prometheus, da cui mi sembra tratta pure l'idea della cattiva che muore schiacciata da una intera astronave. Il finale ricorda molto il Mars attacks! di Tim Burton.
(*) Noto per le sue partecipazioni alla saga di Fast & furious.
(**) Cosa complicata da spiegare, il suo se stesso più anziano (Leonard Mimoy) è stato sparato nel passato, ovvero nel presente del giovane Spock, per cui i vulcaniani hanno a disposizione, almeno per qualche anno due edizioni di Spock in parallelo.
(***) Che continua ad interpretare anche Scotty, all'anagrafe Montgomery Scott.
(°) Che a sua volta ha pure un piccolo ruolo come attore.
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