Titolo originale Rat race, qualcosa come La corsa del topo. Più che una corsa al successo fa pensare ad una incessante attività che sembra portare a chissà che mentre in realtà non porta a nulla.
Il crimine di questa volta, infatti, ha come scenario una finanziaria di Wall Street specializzata in gestire speculazioni di grosso taglio. Succede che un pezzo grosso sia sparito nel nulla e che il capitano Gregson (Aidan Quinn) non potendo intervenire per tecnicalità abbia suggerito di usare i servigi di Sherlock Holmes (Jonny Lee Miller). Il quale, pur mostrandosi piuttosto schifato dall'ambiente, trova in un battibaleno lo scomparso, che però nel frattempo è morto.
Sembra trattarsi di morte accidentale, overdose di eroina, e la cosa destabilizza il nostro in quanto, scopriamo, quella era una delle sostanze di cui aveva abusato nel recente passato, ma ciò non basta a fargli perdere lucidità e capisce subito che si tratta di una messa in scena e che ha colpire deve essere stato uno psicopatico. Secondo della serie, il primo era mosso da sete di potere coniugata verso il sesso e violenza nei confronti di chi era più debole di lui, questo è attirato, più banalmente dai soldi. La cosa folle è che sembra uccida per fare scatti di carriera, elimini quindi colleghi per salire nell'organigramma aziendale.
La sciocchezza che fa Holmes qui è quella di prediligere gli incontri in ambienti solitari con il colpevole, o presunto tale, e di sfidarlo con veemenza, senza considerare che, se fosse davvero uno psicopatico pluriomicida, il meno che ci si può aspettare è che tenti di ammazzarlo.
In parallelo la Watson (Lucy Liu) ha un appuntamento galante con un tale che si scopre presto essere per lo meno poco raccomandabile. Lei usa il metodo investigativo su di lui, ne scopre una debolezza, e forse si pente di averlo fatto. Nel finale di puntata discuterà con Holmes quanto poco dia soddisfazione scoprire certe verità.
Una sciocchezza precedentemente compiuta da Holmes viene a galla, l'aver nascosto a Gregson la sua dipendenza, e qui scopriamo che il capitano è meno tonto di quello che Holmes pensasse, e già sapeva. Questo porta ad evidenziare un aspetto a cui non avevo fatto caso. La relazione tra i due non è tra pari, ma piuttosto mimica di quella padre figlio. Gregson, più anziano e riflessivo, ha un atteggiamento protettivo nei confronti di Holmes, il quale lo ricambia con un rispetto decisamente superiore a quello mostrato dal nostro per ogni altro personaggio che abbiamo fin ora incontrato.
Come consulting detective Jonny Lee Miller continua a non convincermi. Molto più convincente come (ex) tossico. E forse l'hanno preso proprio per questo. Dopotutto l'attore è noto in particolare per essere stato Sick boy in Trainspotting (1996).
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