L'ottavo giorno

Mi verrebbe da dire che è un tipico film di Jaco Van Dormael (scritto e diretto), se non fosse che di lungometraggi il buon Jaco ne ha fatti solo tre, (Mr.Nobody e Toto le heros gli altri due titoli) e su numeri così piccoli non è che abbia molto senso di parlare di tipicità.

È una buddy story tra un down (Pascal Duquenne - presente i tutti e tre i lavori di Van Dormael) e un manager bancario esperto di tecniche motivazionali (Daniel Auteuil). Inizialmente i due vengono presentati come se fossero assolutamente antitetici. Il down è pura emozione, il manager insegna a usare la razionalità per fingere empatia con i clienti.

Scopriamo invece, assieme a loro, che sono molto simili. Entrambi sono colmi di amore e nessuno dei due lo riesce ad esprimere adeguatamente, sia per loro limiti sia per problemi contingenti.

Dopo un incontro drammatico, e un accostamento tempestoso in cui vediamo (edulcorato, certo, ma il senso è chiaro) quanto sia difficile gestire un rapporto con un down, abbiamo modo di valutare quanto sia vero anche il contrario. Quando il manager riesce a incontrare la ex moglie (Miou-Miou) va praticamente fuori da matto, e vediamo che è il down qui a prendere in mano la situazione e, trattandolo come sa che vanno trattate le persone in questi frangenti, riesce a riportarlo alla ragione.

Sono dunque due pari, che si aiutano a vicenda in un momento difficile delle loro esistenze.

Molte le scene memorabili, grazie anche ad una regia spericolata che non si fa problemi di far cantare un topo o di seguire il volo di una coccinella. Una, che mi pare una citazione di Oltre il giardino, mi è sembrata divertente. Il manager ha portato a casa sua il down. È sera, il secondo è in giardino, si avvicina alla piscina, supera il bordo e cammina sull'acqua. Fa anche alcune evoluzioni prima di uscire, camminando come niente fosse. Il manager, non visto, lo ha seguito nel suo percorso con lo sguardo stupefatto. Si avvicina anch'egli alla piscina e si accorge che giusto sotto il pelo dell'acqua c'è una sorta di coperchio galleggiante, di cui evidentemente si era dimenticato l'esistenza. Niente miracolo, questa volta.

8 commenti:

  1. Vidi questo film grazie ad un'assemblea di istituto alle scuole superiori e ricordo che mi piacque, però sono trascorsi troppi anni e quindi ricordo la sensazione di un bel film ma non il film in sè... grazie al tuo post rimedierò appena possibile! :)

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  2. Per me è davvero un bel film. Non per tutti, magari, perché l'immaginario di Van Dormael potrebbe risultare ostico a qualcuno, anche se per me è semplicemente fantastico.

    Fammi sapere cosa ne pensi.

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  3. Ho appena finito di rivedere "L'ottavo giorno" e devo cambiare idea: non è un bel film, è un bellissimo film! Emozionante, commovente e soprattutto istruttivo: quando si tratta di sentimenti, c'è sempre qualcosa da imparare e per fortuna Dio ha creato George.

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  4. Ehmmmm credo mai, sul blog """recensisco""" quasi esclusivamente i film che vedo al cinema :)

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  5. Ohibò. E perché questa discriminazione? :|

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  6. Hai ragione, è una piccola discrimazione, ma dipende dal fatto che ho creato il blog senza preciso argomento: per fesserie, film, notizie, ecc. Ho deciso di non commentare tutti i film per non togliere spazio ad altri argomenti :)

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  7. Ma potresti pure fare una eccezione ;)

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