Più noto in Italia con il primo titolo, che come spesso accade è abbastanza indifendibile, quando in originale era The three ages, illustrando più chiaramente quello che è lo scopo del racconto, ovvero mostrare, in modo molto scherzoso, come nulla sia cambiato nella psicologia umana, dalla preistoria ai nostri tempi (nell'ultimo secolo non è poi cambiato molto). Tranne alcuni piccoli particolari.
Curiosamente la stessa coppia di titoli è usata per un film ad episodi degli anni sessanta, firmato tra gli altri da Jean-Luc Godard e Mauro Bolognini. Lì il titolo originale era il ben più esplicito Le plus vieux métier du monde.
Buster Keaton, che già si era fatto un nome solido grazie alle precedenti comiche in due rulli, passa con questo titolo ai lungometraggi (aveva già partecipato a Lo sciocco - The saphead, ma solo come attore), iniziando una serie strepitosa che lo consacrerà come tra i maggiori geni comici del secolo scorso.
La stessa vicenda viene ripercorsa in tre periodi storici, l'età della pietra, la Roma imperiale, Los Angeles anni venti. Lui (Keaton) ama Lei, però l'Altro (Wallace Beery) sembra ai genitori di Lei un miglior partito. Lui non desiste, nonostante l'Altro sia in una posizione di forza e ne abusi per eliminare il concorrente. Fortuna e ingegno aiutano Lui, che alla fine vincerà la partita.
Trama piuttosto esile, dunque. Ma che viene ravvivata dal montaggio alternato tra le diverse epoche, e da strabilianti trovate che riescono far ridere ancora oggi. Interessante il parallelo con Preferisco l'ascensore, stesso anno, che ebbe allora molto più successo ma che oggi è quasi inguardabile.
Non lo ricordo amico caro, ma sarà mia premura andarlo a scovare..Sono una vera talpa , per scovare le cose passate , perchè le adoro quasi tutte veramente..
RispondiEliminaGrazie per il suggerimento...un bacio piovoso!
Non me lo ricordavo più neanch'io. Anche se credo di averlo visto, molti, molti anni fa. Bacio :)
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