Si alza il vento

Storia di forti contrasti, come si allude già nel titolo, tratto da Le cimetière marin di Paul Valéry:

Le vent se lève! ... il faut tenter de vivre!

Racconta la vita di Jirō Horikoshi che, sin da ragazzino aveva la passione dominante del volo. Impara l'inglese per poter leggere le riviste specializzate, e di notte fa sogni tra il magnifico e l'inquietante di aerei che vorrebbe pilotare. Ahimé, la sua miopia sembra precludergli ogni possibilità. Succede però che gli appaia in sogno il conte Caproni, suo idolo, che lo convince di quanto progettare aerei sia ancora meglio che pilotarli, in quanto il progettista traduce il sogno di volare in realtà.

Anni dopo, Jirō sta andando in treno a Tokio per studiare ingegneria aeronautica. Un colpo di vento gli fa incontrare una simpatica ragazzina, Nahoko Satomi, e un tremendo terremoto li avvicinerà ancor di più per un momento, per poi allontanarli. Jirō si getta quindi a capofitto nello studio e, dopo la laurea, otterrà un lavoro per la Mitsubishi, dove cresce rapidamente nella considerazione dei suoi capi, al punto di essere assegnato ad una missione in Germania, dove avrà modo di incontrare, seppure a distanza, un altro nome mitico dell'aviazione, Hugo Junkers, pioniere nell'uso del metallo in un periodo in cui gli aerei erano di legno e tela.

Tornato in azienda, gli viene assegnata la progettazione del suo primo aereo, che Jirō trasforma in una palestra di moderna ingegneria aeronautica. Monoplano imbarcato ad ala bassa in metallo, cose che ai tempi in Giappone neanche si sognavano. Una sfida troppo impegnativa per i fornitori della componentistica, e il risultato fu catastrofico.

Per riprendersi dalla sconforto, Jirō si prende una breve vacanza in un albergo di montagna, in stile La montagna incantata di Thomas Mann, al punto che vi incontrarà pure un tedesco che dirà proprio di chiamarsi Hans Castorp. Ma soprattutto Nahoko, ormai sbocciata in una bella giovin donna, che però è lì in quanto colpita da tubercolosi.

Il nuovo progetto che gli viene assegnato viene preso da Jirō con l'intenzione di superare il suo primo progetto. Il problema principale che avevano gli aerei giapponesi era la scarsa potenza dei motori, e dunque Jirō punta tutto nell'alleggerimento di tutto l'alleggeribile, rinunciando anche al carrello retrattile per ottenere l'obiettivo. Nel frattempo Jirō e Nahoko restano in contatto, ma la malattia di Nahoko peggiora, al punto che lei viene costretta a recarsi in un sanatorio per cercare di migliorare. Poi, non si capisce bene, forse Nahoko si rende conto che le sue possibilità di guarire sono minime, decide di tornare a Tokio, anche solo per vedere il suo Jirō un'ultima volta.

I due decidono di restare assieme, il che sarebbe uno scandalo secondo la morale corrente, e dunque viene rapidamente organizzato un matrimonio casalingo tenero e straziante al tempo stesso, che permette a loro di accedere ad uno scampolo di vita in comune, anche se entrambi sanno che possono solo contare i giorni.

Jirō continua a lavorare al suo aereo, finché arriva il giorno del collaudo. Il prototipo si dimostra essere una meraviglia, elegante, stabile, maneggevole, velocissimo. Jirō sta seguendo le prove con grande attenzione, ma ad un certo punto qualcosa lo distrae, il suo sguardo si stacca dal suo aereo e si perde in lontananza.

Ultimo film di Hayao Miyazaki, riesce nell'impresa impossibile di mettere al centro di una storia romantica nel senso classico del termine un ingegnere aeronautico, accostando così questioni d'amore e discussioni su viti svasate, materiali estrusi, sezioni di lische di pesce. La figura del protagonista, poi, è ancora oggi estremamente discussa, essendo stato anche il padre del mitico Zero, il caccia che è stato la spina dorsale dell'aviazione militare giapponese nella seconda guerra mondiale. Fa un po' da metafora a tutta la storia del Giappone di quel periodo.

4 commenti:

  1. Peccato che non ho potuto vederlo per colpa della programmazione dei cinema della mia zona...

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    1. Neanch'io sono riuscito a vederlo al cinema, purtroppo. E' uscito adesso in DVD.

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  2. Quando uscì in Francia ero sempre in Italia, poi mi sono trasferita proprio quando lo passavano in patria... ma lo recupero di sicuro!

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