Jimmy's hall - Una storia d'amore e libertà

Credo che l'intenzione del sottotitolo italiano sia quella di strizzare l'occhio a Terra e libertà, il film che, sempre per la regia di Ken Loach, fece incetta di premi un po' in tutta Europa una ventina di anni fa. E non sarebbe male vederli uno dopo l'altro, per notare come il modo di girare di Loach sia cambiato col cambiare del secolo e credo pure con l'arrivo di Paul Laverty alla scrittura. La collaborazione tra i due risale proprio al successivo La canzone di Carla.

Qui la sceneggiatura parte da una piece teatrale firmata da Donal O'Kelly, a sua volta basata su fatti relativi alla vita di James "Jimmy" Gralton. Come si può ben immaginare, il doppio passaggio di scrittura ha ridotto di molto l'intento biografico, se mai c'è stato, anche se i punti principali, sono andato a controllare, corrispondono con i fatti storici.

Direi che il punto della premiata ditta Laverty-Loach sia mostrare come è difficile essere moderati. Il loro Jimmy (Barry Ward) è stato un capetto di uno sparuto partito pre-comunista irlandese costretto alla fuga in America dopo la fine della guerra di indipendenza irlandese (inizio anni '20). Dopo aver passato dieci anni a New York, sente il richiamo della sua terra, e decide di tornare al paesello, sapendo bene che dovrà volare basso ed evitare ogni attività politica se non vorrà avere guai.

C'è però un aspetto del suo passato al quale non ha cuore di rinunciare. Aveva infatti gestito un centro culturale che, oltre a servire per diffondere il verbo comunista, aveva fatto da centro di aggregazione per quei paesani che non avevano altro modo di impiegare il proprio tempo libero. Alle nuove giovani generazioni, ben poco interessate alla politica, che hanno un ricordo per sentito dire di quella lontana esperienza, piacerebbe avere un posto dove ballare, imparare a cantare e suonare, o magari anche praticare la nobile arte del pugilato. E lo spingono a riaprire la sua "hall".

La cosa sembra funzionare, ma c'è un problema. I settori più retrivi del clero, rappresentati da padre Sheridan (Jim Norton), vedono l'esistenza di una alternativa culturale come fumo negli occhi e, pur capendo che ha uno scopo puramente ricreativo, la osteggiano qualificandola come un'opera del demonio.

D'altro canto, gli antichi compagni politici di Jimmy vorrebbero un suo maggiore coinvolgimento nella loro lotta, e riescono anche a fargli fare un discorsetto pubblico, che finirà per essere usato come pretesto contro di lui dalle autorità.

Jimmy dà fastidio, ma non ha fatto niente di penalmente perseguibile. Però ha anche un passaporto americano, dunque viene arrestato in quanto agente provocatore straniero ed espulso dalla sua natia Irlanda, per essere rispedito a New York. Senza nemmeno passare davanti ad un giudice.

Gli estremismi hanno vinto, e chi voleva seguire una via di mezzo ha perso. O almeno sembra. Un briciolo di speranza ci rimane.

4 commenti:

  1. "Credo che l'intenzione del sottotitolo italiano sia quella di strizzare l'occhio a Terra e libertà"

    Premetto che Jimmy's Hall non l'ho visto, ma sai che ho pensato la stessa cosa. Inconsciamente la mia testa li ha associati.

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    1. E' che i distributori (italiani, ma non solo) credono di essere molto astuti, e ne inventano di ogni per attirare pubblico in sala. In realtà i due film sono molto diversi, in un certo senso diametralmente opposti. In pratica hanno in comune solo il regista.

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  2. Sai Blabla che con questo post mi hai messo in imbarazzo?
    Non ricordo se l'h visto o meno?
    Neuroni spenti?
    Può essere ...Bisogna che faccia una ricerca..
    Comunque grazie come sempre !
    Un bacio festivo!

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    1. O sono io che ho riassunto la trama troppo succintamente, o sei tu che hai visto un qualche film simile. O chissà che. Se scopri qualcosa di più mi piacerebbe saperlo. Nel frattempo, passa buone feste ;*

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