Magic in the moonlight

Alles Schwindel, canta Ute Lemper in persona ancora nelle prime fasi del film, quando l'azione, è ancora a Berlino, prima di muoversi nel sud della Francia, dopo aver fatto una rapida puntatina a Londra. Tutto è truffa dunque. O, per dirla con Boito e Verdi nel Falstaff, Tutto nel mondo è burla.

Siamo negli anni venti e la storia ce la racconta Woody Allen. Entrambi i fattori sono ben marcati, conviene quindi che chi abbia problemi con la Weltanschauung alleniana e del periodo non perda il suo tempo con questa pellicola. Si noti anche che è del 2014, e che Allen difficilmente si ripete. Dunque non ci si aspetti un bis rispetto a Blue Jasmine, Midnight in Paris, o ad qualche suo titolo del secolo scorso. In questo caso, i toni sono da commedia, ma si ride poco, il lato romantico è solo accennato (colpa del carattere del protagonista, tetragono ai sentimenti), e il ragionamento punta tutto al filosofico.

Svariati i riferimenti e le citazioni in ambito culturale. Restando sul cinematografico, abbondano i riferimenti ad Hitchcock. Come non pensare a Caccia al ladro quando Stanley (Colin Firth) e Sophie (Emma Stone) girano, su una stupenda Alfa Romeo 6C 1750 d'epoca, sulle belle e tortuose strade della Costa Azzurra? E c'è pure un po' di Vertigo, anche se non posso dire in che senso, per non spoilerare troppo. Dato il periodo, ci sta anche il riferimento a Il grande Gatsby, in particolare per la grandiosa festa con gran spreco di abiti e gioielli in stile.

La storia in breve. Stanley è un perfetto gentleman inglese, famoso in tutto il mondo come Wei Ling Soo, illusionista apparentemente cinese capace di far scomparire un elefante sotto gli occhi del pubblico pagante. Inoltre, da buon razionalista quale egli è, ha l'hobby di smascherare le chiaroveggenti (uso il femminile perché era attività tipicamente, ma non esclusivamente, appannaggio del gentil sesso). Cosa che gli riesce molto facile, visto che, sostanzialmente, operano con gli stessi strumenti.

Howard, suo collega e amico (Simon McBurney), gli chiede aiuto per smascherare Sophie che è stata presa a ben volere da una ricca famiglia americana alla quale offre i suoi servigi, e di cui il rampollo si è perdutamente innamorato. Stanley nicchia, ma Howard riesce facilmente a vincere le sue perplessità, facendo leva sul narcisismo e la curiosità del suo amico.

Pur sembrando ovvio che Sophie stia recitando (e pure male) la sua parte di chiaroveggente, con di fianco una madre (Marcia Gay Harden) evidentemente interessata al modo di estrarre più soldi possibile per mezzo della figlia, Stanley non riesce a scoprire alcun trucco. Nonostante questo, o forse proprio per questo, tra i due sembra nascere una passione. Anche se è difficile riuscire ad intravvederlo nel comportamento di Stanley, vecchio trombone che ha speso una vita a nascondere la sua sensibilità dietro un massiccio scudo di razionalità.

Per fortuna Stanley ha una zia (Eileen Atkins) a cui è molto legato che vive in Provenza e che ha i suoi modi per penetrare la scorza del suo amato nipote. Strepitoso sarà il duetto tra i due nel pre-finale, in cui lei, praticamente senza dir nulla, riuscirà a far dire tutto da lui.

3 commenti:

  1. lo vedremo stasera
    poi ti dirò

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    1. Ti avverto, se provi a dire qualcosa di negativo sull'Alfa scateno il finimondo :D

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    2. film gradevole, direi all'altezza di BASTA CHE FUNZIONI
      comunque lo recensirò con calma e poi ne potremo discutere

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