Forse è stato il tracollo de The General a far sì che questo film, immediatamente successivo, fosse qualcosa di più in linea con le attese del pubblico del tempo. Una storia molto lineare che segue una falsariga classica. Lui ama lei, lei ci starebbe ma c'è qualcosa che non le va, c'è un terzo incomodo che si mette in mezzo, ma alla fine l'amore trionfa.
In questo caso Lui (Buster Keaton) è uno studente delle superiori che ama lo studio e rifugge l'attività sportiva. Lei (Anne Cornwall) gli vuole bene, ma trova la sua presa di posizione per la cultura fuori luogo e impopolare, e lo avverte che solo mostrandosi atletico potrà conquistare il suo cuore.
Si passa all'università (da cui il titolo originale, College), lei sceglie di andare alla Clayton, ateneo noto, con gran disdoro del suo rettore, più per la prestanza dei suoi atleti che per il rigore negli studi. Lui la segue con l'intenzione di riscattarsi dedicandosi ad ogni possibile sport.
Purtroppo non sembra esistere alcuna disciplina sportiva in cui Lui non sia negato. Mentre prova la corsa, ad esempio, viene superato da due marmocchi che stanno litigando fra loro. I suoi catastrofici tentativi vengono notati da Lei (alla di Lui insaputa) che mostra di essere comunque colpita dalla sua perseveranza, ma anche dall'assenza di risultati accettabili.
In aggiunta al problema sportivo, deve anche affrontare altre faccenduole. Non ha soldi per mantenersi negli studi, ad esempio, e quindi deve cercarsi un lavoro, ma non vuole che Lei lo sappia, il che complica ulteriormente la cosa. Gli altri studenti, considerandolo un cocco dei docenti per la sua fama di studioso, lo prendono di mira e lo lanciano in aria facendolo rimbalzare su di un telo. Il che è una scusa per dare spazio ad un effetto speciale sorprendente, almeno per i tempi. Cambiando la velocità di ripresa, si crea l'illusione che Lui resti sospeso in aria ben più a lungo del lecito, facendo finta che un ombrello gli faccia da paracadute.
Il rettore, che contava su di lui per riscattare il nome dell'istituto, lo convoca per chiedergli ragione dei suoi magri risultati scolastici. Lui spiega che amore lo spinge a trascurare gli studi per l'atletica. A sorpresa il rettore gli dice che fa bene, anche lui è passato per qualcosa del genere, ha preferito gli studi e adesso è scapolo. Dunque gli trova un posto come capovoga nell'otto con che sta per affrontare una compagine rivale.
Nonostante una lunga serie di avversità la barca vince, e Lui si aspetta che Lei sia lì per festeggiarlo. Ma non c'è. Però l'assenza è giustificata, essendo stata bloccata dall'Altro, che mira a comprometterla in modo da farla espellere e forzarla a sposarlo. Lei però riesce fortunosamente ad avvertirlo, e dunque lui parte al salvataggio. E' piuttosto lontano, e deve arrivare prima degli altri, ma non si perde d'animo, parte come una saetta, saltando siepi e fossati e, mostrando ora di essere capace in tutte le attività sportive in cui prima aveva miseramente fallito. Riesce a far scappare l'Altro e riconciliarsi con Lei.
Bizzarro il finale in cui viene mostrato il susseguente "vissero felici e contenti" in una maniera invero piuttosto demoralizzante.
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