Transcendence

Le idee alla base della sceneggiatura non mi sembrano male, però non mi pare che Jack Paglen non abbia avuto la forza di svilupparle al meglio. Forse sarebbe stato meglio chiedere il supporto di qualcuno con una maggiore esperienza nel campo. Come pure per la regia, affidata a Wally Pfister, che per dirigere questa sua prima pellicola non ha potuto seguire Christopher Nolan in Interstellar. Spero che la lezione gli sia servita e torni alla fotografia, che è certamente la cosa che sa fare meglio. O almeno affronti progetti meno ambiziosi.

Will Caster (Johnny Depp) è tra i massimi esperti americani di Intelligenza Artificiale. Il suo centro di ricerca indipendente, che dirige assieme a sua moglie Evelyn (Rebecca Hall), ha bisogno di soldi, e dunque si organizza un evento a cui partecipano potenziali investitori e interessati all'argomento. Tra cui gli esponenti di un gruppo terrorista di stampo luddista che ha ai suoi vertici Bree (Kate Mara).

Costoro sfruttano l'occasione per infettare mortalmente Will e, nello stesso giorno, effettuare un attacco a tutti i principali centri di ricerca IA americani. Per puro caso si salva Joseph Tagger (Morgan Freeman), altro luminare, che da tempo lavora per il governo. Per qualche motivo poco chiaro né la moglie di Will, né il suo migliore amico, Max (Paul Bettany), sono presi a bersaglio. Forse Max viene risparmiato perché da sempre è il più prudente nelle ricerche ma, visto che questo non è il modus operandi di organizzazioni paragonabili, mi sembra più che altro un artificio richiesto da sviluppi successivi della storia.

Grazie ai recenti studi di un ricercatore (che se ho capito bene è perito nella serie di attacchi) Evelyn decide di giocare il tutto per tutto e tentare di salvare l'intelligenza di Will in formato artificiale. Max è perplesso, ma contribuisce all'opera.

Dunque Will trascende la condizione umana e diventa una IA superpotente. Ci si chiede: è davvero Will, che era un bonaccione, o è diventato qualcosa d'altro, di cui è meglio diffidare? Hanno ragione i luddisti? Fa bene Joseph a puntare su una via militare per risolvere il problema? E altre cose in questa direzione.

Contrariamente a produzioni del genere, non è facile dire chi abbia ragione e chi torto. Le cose sono molto pasticciate, e di certo c'è solo che tutti quanti commettono una mostruosa serie di errori. Difficile quindi per lo spettatore immedesimarsi con un qualche personaggio. Ed è forse questo uno dei motivi per cui il film non ha ottenuto un risultato esaltante nemmeno al botteghino.

Un altro motivo sta certamente nella debolezza di svariati passaggi di sceneggiatura, sin già dall'inizio del racconto. Vedasi ad esempio l'attentato a Will. Un terrorista gli si para davanti e gli spara un proiettile praticamente a bruciapelo, ferendolo solo di striscio, indi si fa saltare le cervella. Ma Will è spacciato lo stesso perché la pallottola è stata contaminata con polonio. Si vede lontano un miglio che è solo l'esigenza di tenere Will in un periodo di sospensione tra la vita e la morte a dare un senso a questo passaggio. Procurarsi polonio è complicato, usarlo pure, e non se ne vede alcun vantaggio in questo caso. Meglio sarebbe stato costringere l'attentatore a fare più pratica, e convincerlo a usare tutto il caricatore sulla sua vittima.

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