Il fratello più furbo di Sherlock Holmes

Rivisto in memoria di Gene Wilder, che lo ha scritto, diretto e interpretato nel ruolo del titolo (*).

Sherlock Holmes (Douglas Wilmer) ha per le mani due casi, che decide di rivedere rapidamente con il dottor Watson (Thorley Walters) a uso e consumo di uno sgherro del professor Moriarty che pensa di spiarlo a sua insaputa. Una ambigua attrice di operetta, che dice di essere Bessie Bellwood (Madeline Kahn), ha chiesto il suo aiuto in seguito ad un ricatto che subisce per via di una lettera compromettente da lei scritta, e il ministro degli esteri ha subito il furto di un documento riservato, consegnatogli dalla regina Vittoria in persona, che, se reso pubblico potrebbe causare grosse grane, addirittura una guerra (**).

Sherlock decide di giocare il jolly, andandosene via in treno e passando entrambi i casi a Sigerson (Gene Wilder), suo fratello minore, di cui nemmeno Watson sapeva niente fino a quel momento (***). Cosa ne pensi Sigerson di Sherlock lo sappiamo subito, sia dal secondo, sia da lui medesimo, quando viene contattato dal sergente Orville Stanley Sacker (Marty Feldman) che fa da tramite tra i due fratelli. Sigerson storpia il nome del più famoso Holmes in Sheer Luck (°).

Sigerson è decisamente bizzarro ma ha anche capacità investigative che lo rendono degno del cognome che porta. Scopre infatti in un baleno che Bessie Bellwood, il cui vero nome è Jenny Hill, dice un cumulo di menzogne, anche senza volerlo. E scopre anche il modo, ben poco ortodosso, per convincerla a dire, almeno parzialmente la verità.

Anche se in questa versione Moriarty (Leo McKern) non merita appieno la sua qualifica di professore, è comunque un avversario pericoloso. Anzi, a ben vedere è molto pericoloso anche averlo dalla propria parte. Anche perché ha una strana compulsione che lo porta a commettere atti riprovevoli con una frequenza molto elevata.

Al centro dell'intrigo si trova tal Eduardo Gambetti (Dom DeLuise), cantante lirico italiano completamente pazzo, che ha tradotto e adattato Un ballo in maschera di Giuseppe Verdi (°°). Infatti è proprio costui che ha ricattato Jenny, con lo scopo di farle rubare il documento al ministro, perché poi lui lo possa rivendere a Moriarty.

L'idea alla base della storia non è malvagia, e svariate scene sono divertenti, altre sono meno riuscite. Da notare come il nucleo del cast venga direttamente da Frankenstein Junior (1974). Manca Mel Brooks, che forse sarebbe riuscito a dare una maggior coerenza alla materia. Pare che Wilder gli avesse proposto la regia, ma che lui abbia declinato.

(*) The adventure of Sherlock Holmes' smarter brother.
(**) Entrambi topoi sia nei racconti di Conan Doyle, sia in tutta la letteratura investigativa che ne è seguita.
(***) Dettaglio che fa capire come questo film sia stato visto e tenuto in considerazione dai creatori di Sherlock, vedasi L'ultimo giuramento dove Mycroft (Mark Gatiss) allude di sfuggita ad un terzo fratello, anche se non ne dice il nome e nemmeno se questo si reputi più intelligente di Sherlock.
(°) Fortuna Pura.
(°°) A rivoltarsi nella tomba sarà più il librettista Antonio Somma, che del resto già ai tempi non era rimasto contento delle modifiche che le varie censure aveva imposto al suo testo.

3 commenti:

  1. Gene era un grande attore (proveniva dal teatro e aveva studiato all'Actors studio)
    Credo che avrebbe potuto sfruttare di più il suo talento

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    1. Penso anch'io che non abbia usato appieno le sue potenzialità. Ed è un vero peccato, perché tra quello che ci ha lasciato ci sono cose veramente notevoli. Anche questo film, non riuscitissimo, contiene scene esilaranti.

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