Io & Marley

Protagonista assoluto del film un labrador, che seguiamo in tutta la sua vita, passata con una famiglia economicamente ben messa, capace di reggere alle immense spese generate dal suo appetito e turbolenza.

É uno di quei film con cui si va sul sicuro, soprattutto negli USA, vedi (o meglio, non guardarlo che è meglio) il caso del pessimo Hachiko - Il tuo migliore amico, che pure ha portato a casa la pagnotta. In questo caso la sceneggiatura (dei collaudati Scott Frank e Don Roos) e la regia (David Frankel) seguono una storia più o meno reale, contando sul fascino di un cane terribile ma che attira (e offre) un affetto incondizionato, e la buona recitazione dei protagonisti umani, Owen Wilson e Jennifer Aniston.

Vero che l'esistenza di un labrador non è cosa breve, ma le due ore del film mi sono sembrate eccessive. A tratti ho avuto l'impressione che si menasse il can per l'aia - in senso figurato, si intende. Un taglio di una mezz'oretta avrebbe giovato al risultato finale.

Le vicende umane sono secondarie, più che altro supportano la storia canina. I due sono giornalisti, lei più brava e impegnata, lui con la testa più per aria. Un certo interesse ha la sottotrama carrieristica con lui che si confronta con un collega (Eric Dane) che preferisce il lavoro e le avventure a termine alla famiglia tradizionale, e con un direttore (Alan Arkin) che sembra poco incline alla relazione umana ma, a ben vedere, azzecca quasi tutte le mosse. Lei invece finisce per rinunciare al lavoro per fare la mamma a tempo pieno, di ben tre pargoli (oltre al cane). Particina per una irriconoscibile Kathleen Turner nel ruolo di una addestratrice di cani che nulla può contro l'indomabile Marley. Alti e bassi, situazioni divertenti, altre più drammatiche. Succede un po' di tutto, ma niente di eclatante, come del resto accade in quasi tutte le vite reali.

Sconsigliabile a chi cerca forti emozioni, ma piacevole per chi non si inquieti davanti alla potenza distruttiva del protagonista canino.

2 commenti:

  1. L'ho visto e, anche se non amo particolarmentr gli animali (credo che questo tipo di film "tirino" sopratutto grazie a un certo pubblico)mi è piaciuto abbastanza, in particolare alla fine, quando il cane è stato "accompagnato" alla morte dal padrone, una cosa che devo dire mi è sembrata sensibile e giusta.
    Certo guardarlo con l'amica animalista che ha pianto per tutta la parte finale non è stata un'ottima scelta...

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    1. Vero. Finale strappalacrime ma che non punta tutto e solo sul sentimento, offrendo un punto di vista serio su un argomento delicato come la fine di una vita.

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