Pessimo il titolo italiano, forse con l'idea di alludere a Ladykillers (che a sua volta era sta tradotto erroneamente in La signora omicidi, e con il quale non ha ben poco a cui spartire), mentre il titolo inglese, Keeping mum, è un gioco di parole tra il significato idomatico di "to keep mum", fare silenzio, nel senso di tenere un segreto, e il senso letterale, tenersi la mamma.
Buon lavoro di regia da parte di Niall Johnson, che ha avuto l'indubbio vantaggio di avere a disposizione attori come Rowan Atkinson nei panni di un reverendo di paese con la testa fra le nuvole, Kristin Scott Thomas, sua moglie, stufa di essere trascurata, Maggie Smith, una pazza scatenata che entra nelle loro vite, Patrick Swayze, un giocatore di golf che vuole divertirsi con la moglie del reverendo, e una giovanissima Tamsin Egerton che dimostra di essere capace di tenere la scena in un cast che intimorirebbe i più.
Buona la storia, una tipica black comedy inglese (in effetti, da questo punto di vista il richiamo a Ladykillers funziona), in bilico tra efferatezza e comicità, con tante tazze di té a punteggiare l'azione.
Piacevole la colonna sonora, che segue l'azione con discrezione e belli e ben fotografati i paesaggi che servono a dare la giusta connotazione al racconto.
Si narra della famiglia del reverendo Goodfellow (Buonuomo, diremmo in italiano) che sta andando verso lo sfascio. Il reverendo s'è come distratto, e non si accorge che la moglie non ne può più di essere trascurata, e cerca consolazioni nell'aitante istruttore di golf americano; la figlia si "vendica" delle tensioni famigliari ruzzolando con una lunga serie di "fidanzati" che vengono rimpiazzati con una velocità impressionante; il figlio minore subisce le angherie dei bulli della sua scuola senza reagire. Fortunatamente arriva a questo punto la grazia, ovvero Grazia, una anziana signora chiamata per fare la governante. Sappiamo già che è una pazza scatenata e che una quarantina di anni prima aveva ucciso marito e la di lei amante senza che si rendesse conto che questa fosse una reazione sopra le righe. Il resto del film ci spiegherà cosa farà per la famiglia Goodfellow, come, e anche perché.
Ancora qualche parola sul cast. Rowan Atkinson, a mio parere uno dei più bravi attori comici in attività, purtroppo costretto dal successo di Mr.Bean a recitare quasi sempre lo stesso ruolo. Tra le rare occasioni che ha avuto per uscire dal suo ruolo-prigione ci sono i Quattro matrimoni e un funerale (particina, ancora un reverendo) e The tall guy (terribile titolo italiano "Due metri di allergia", anche qui parte secondaria, un crudele attor comico).
Kristin Scott Thomas (Paziente inglese, Gosford Park), qui signora Goodfellow, non deve dimostrare nulla, semplicemente recita come ci si può aspettare da lei; e lo stesso dicasi per Maggie Smith (anche lei in Gosford Park, oltre che nella saga di Herry Potter, Un té con Mussolini, ....).
Notevole l'autoironia di Patrick Swayze nel prendere il ruolo di questo film, lui che resterà noto per Dirty Dancing, Ghost e Point Break, ma c'è da dire che aveva già dimostrato di essere capace di interpretare personaggi a dir poco particolari in Donnie Darko.
Avrei preferito che venisse dato meno peso al ruolo di Maggie Smith, che risulta essere la dea ex-machina della storia, mentre penso che avrebbe avuto più senso se il suo apporto fosse stato più piccolo, ottenendo risultati per aver scatenato il cambiamento, più che per azione diretta. Avrei dunque dato meno peso al lato criminale della vicenda, e dato più spazio al versante comico e magari sentimental-familiare. Ma questo è gusto personale, la vicenda così com'è mi pare regga bene, e penso che il film avrebbe potuto ottenere un risultato migliore.
Nessun commento:
Posta un commento