Il punto di vista di Oliver Stone sul turbocapitalismo anni ottanta, giusto prima del crollo dell'87 - che risulta stranamente simile alla stessa situazione che ha portato alla crollo di venti anni dopo. Dunque, probabilmente, invece di vedersi il seguito (Il denaro non dorme mai - 2010) tanto vale vedersi il primo episodio.
Charlie Sheen (non eccezionale) interpreta Bud Fox, operatore di borsa che, visto l'andazzo generale, vorrebbe arrichirsi, ma in realtà non riesce nemmeno a ripagare il debito contratto per prendersi la laurea. Anche perché vivendo a New York (Upper West Side - ci tiene a specificare) i soldi che guadagna se ne vanno solo per vivere. Come molti suoi colleghi ha il mito di Gordon Gekko (un superlativo Michael Douglas), uno squalo di Wall Street che fa montagne di soldi viaggiando in bilico tra lecito e illecito. Lo incontra, inzia a violare qualche regoletta, e conosce Darien (Daryl Hannah, ruolo che le è valso il Razzie Award come peggior attrice non protagonista) di cui si invaghisce, anche se lei mette bene in chiaro le sue priorità: soldi e cose costose. Bud fa una montagna di soldi facendo porcherie varie, che impegna in una casa dall'altra parte di Central Park (l'Upper East Side fa più figo), bizzarre opere d'arte e tutto quanto vuole Darien. Una nota simpatica: nel frigo della sua nuova casa si vede un cartone di Pomì, evidentemente considerato alla moda.
Il problema nasce dal fatto che Bud chiede al perfido Gekko di aiutarlo a comprare la compagnia area dove lavora il padre di Bud (interpretato da Martin Sheen, padre di Charlie - meglio del figlio, visto di recente in The Departed). Bud vorrebbe salvarla, Gekko lo asseconda ma vuole fare come al solito: farla a pezzi, liquidarla e farci sopra una gran plusvalenza.
A questo punto Bud decide di mollare Gekko, qualunque cosa dovesse costargli.
Storia non originalissima, ma che regge. Interessante anche perché, come si diceva all'inizio, a parte la tecnologia, poco pare che sia cambiato nel mondo della finanza da allora a oggi.
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