In originale, Something's gotta give, titolo di una canzone di Johnny Mercer, compositore e paroliere piuttosto popolare negli USA, per intenderci è quello che ha scritto il testo di Moonriver, musicata da Henry Mancini, premiata con l'oscar per la sua funzione all'interno di Colazione da Tiffany. Come omaggio nel film, il personaggio interpretato da Keanu Reeves fa di cognome, per l'appunto, Mercer.
Per dare un'idea delle sue composizioni, metto qui un suo brano, via youtube. Non tra i più famosi ma comunque simpatico: On the Atchison, Topeka & Santa Fe, interpretato dai The Pied Pipers, chiunque essi siano.
Tornando al film, la citazione del titolo ci dà anche un'idea sul tipo di impostazione che Nancy Meyers (che lo ha scritto e diretto, come le è successo di fare anche in È complicato - It's complicated buon successo del 2009) voleva dare: una commedia sentimentale vecchio stile.
Ottimo il cast, con Jack Nicholson interpreta a dovere un ruolo che gli è stato creato addosso, e lo stesso dicesi per Diane Keaton.
La storia zoppica un po', a ben vedere, ma lo spessore dei protagonisti fa perdonare questo e altro. In breve Nicholson interpreta Harry Sanborn, uno splendido sessantenne noto per le sue capacità manageriali e per il fatto di uscire, da sempre, solo con donne tra i venti e i trenta - fra l'altro questo permette una mirabolante scena iniziale a New York dove il buon Sanborn spiega la sua predilezione come voce narrante mentre scorrono le immagini che illustrano quello che intende - sta per passare un weekend nella villa al mare di Marin, una sua nuova amica (Amanda Peet, 2012). Il problema è che si trova lì anche Erica, madre di Marin (la Keaton), e la zia (Frances McDormand - particina, ma comunque simpatica apparizione). Problema successivo è che a Harry viene un colpo, viene portato in ospedale, dove entra in scena il bel dottore (Reeves).
Si vede bene dove vuole andare a parare la storia Erica e Harry sono destinati a mettersi assieme. Gli impicci sono rappresentati dal fatto che Harry non ha mai visto una donna nuda di quell'età, e non riesce a convincersi che sarebbe ora che cambiasse attitudine verso le donne in genere; inoltre il dottore si innamora di Erica, creando una simmetria con l'attrazione di Harry per le giovin fanciulle.
Verso il finale, Harry prenderà coscienza di avere una certa età e intraprenderà pure un viaggio che lo porterà a cercar di parlare con tutte le donne della sua vita e questo da scattare un paio di connessioni: High Fidelity di Frears e soprattutto Broken Flowers di Jarmusch. Ma qui la cosa viene sbolognata in pochi secondi.
La peculiarità del film è che i protagonisti sono anzianotti e si parla di amore. Per questo pare che la Meyers abbia fatto un po' di fatica a farsi produrre il film, il tema veniva considerato rischioso.
Molta musica nel film ma trattata in modo intercambiabile. Nel DVD si trova come bonus una sequenza tagliata in cui Harry canta ad un karaoke La vie en rose per Erica, prima di lasciare la villa e tornare a New York, alla sua vita. Peccato sia stata tagliata. Molta musica francese nel film, dato che Erica voleva dare una impostazione francese alla commedia che sta scrivendo, e la usa come fonte di ispirazione. Tra i vari brani c'è anche "Boum!" di Trenet, il che non può non far pensare a Toto le heros, e al diverso uso della musica che si fa lì.
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