2012

Per i soli amanti del genere catastrofico, direi. La storia è evidentemente pensata per avere un certo appeal in tutto il mondo, e i risultati economici hanno dato ragione ai produttori, dato che (mojo docet) il film ha fatto l'80% dei suoi cospicui incassi fuori dagli Stati Uniti.

Il progetto è praticamente tutto nelle mani di Roland Emmerich (regia, sceneggiatura, produzione), una garanzia per titoli di questo tipo, basti ricordare The Day After Tomorrow, Godzilla, Indipendence Day.

Se sono piaciuti gli altri, probabilmente piacerà anche questo.

Un buon cast che include John Cusack, nel ruolo del protagonista, e Danny Glover che fa niente meno che il presidente degli Stati Uniti.

Una curiosità riguarda il personaggio del primo ministro italiano, che è interpretato da Leonardo Tenisci, un attore canadese di origine italiana, ma la cui voce, nell'orginale, è resa da Peter Arpesella.

Questo il trailer, che dà un buon riassunto della vicenda:

Come spesso accade nei film di questo genere, la storia è un dettaglio tutto sommato secondario. Quello che importa sono i danni che vengono inflitti all'ambiente circostante, e qui, bisogna dire, si raggiunge un livello molto alto, viene infatti distrutto gran parte del mondo. La dovizia di particolari mostrata è notevole, e ognuno ha modo di deliziarsi vedendo cadere a pezzi un qualche angolo del pianeta a lui particolarmente noto. Per gli italiani questo potrebbe essere il cupolone di San Pietro, che schiaccerà Papa e primo ministro.

L'idea è quella che i Maya ci avrebbero azzeccato e che in effetti il mondo, come noi lo conosciamo, sia davvero destinato a finire nel 2012. In questa ricostruzione il motivo sarebbe da imputarsi al riscaldamento del nucleo della Terra a causa della radiazione solare (ma, come si diceva, tutto ciò è secondario).

I governi dei Paesi ricchi costruiscono alcune gigantesche arche per salvare una minima parte della popolazione mondiale, nascondendo l'informazione al resto di noi poveri disgraziati (così ci mettiamo dentro anche un'ipotesi di complotto universale). Ad essere salvati saranno i ricchi, i potenti, e coloro che sono considerati necessari alla ricostruzione del pianeta.

Tra le lodevoli eccezioni ci sono il presidente degli Stati Uniti, che all'ultimo momento decide che sia meglio restare con i disgraziati a cui non è stato concesso un biglietto per la salvezza; il Papa che preferisce stare a fare una bella messa finale; il primo ministro italiano, che però non si capisce bene perché preferisca andare a farsi schiacciare da San Pietro; e un bieco miliardario russo, che all'ultimo momento scopre di non essere così scontento di restare fuori dal salvataggio, se al suo posto ce la fanno i suoi figli.

Il personaggio interpretato da Cusack entra di straforo nella vicenda. Si tratta infatti di un tizio dalla vita complicata che per puro caso riesce a trovare le informazioni giuste (un complottologo catastrofista gli dice del disastro in arrivo e gli fornisce la mappa per trovare dove sono le arche) e i mezzi (fa anche l'autista del miliardario russo di cui sopra che ha pagato il biglietto) per raggiungere salvezza. Dopo molte peripezie e drammi vari riesce a rimettere insieme a sua famigliola (aveva divorziato) e salvare la pellaccia.

Si è piazzato al 15° posto nelle classifiche americane per incassi del 2009, e addirittura al 5° a livello planetario. Ma il risultato è ancora migliore di quello che sembra, visto che il film è stato lanciato a metà novembre, e quindi la sua vita cinematografica s'è svolta a cavallo tra il 2009 e il 2010.

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