Valzer finale per un killer

Simpatico filmetto singaporese senza molte pretese, titolo originale One Last Dance. La sceneggiatura di Max Makowski, pur non brillando per originalità, regge. Meno la regia, sempre di Makowski, un po' troppo attirata da facili effetti fumettistici.

Buona la recitazione di Francis Ng, una star del cinema di Hong Kong, nei panni di un killer a pagamento che tiene molto alla sua privacy. Ruolo minore per Harvey Keitel, nei panni di un boss della cosa nostra americana in trasferta a Singapore.

Il film potrebbe ricordare alla lontana qualcosa di Quentin Tarantino, per via del montaggio labirintico che ha lo scopo di confondere le idee dello spettatore, e per qualche trovata di post produzione. Un altro riferimento, anche qui piuttosto lontano, può essere Luc Besson, per il senso del ritmo e di un certo umorismo, e in effetti la storia narrata potrebbe in un certo modo ricordare Léon. O magari il Jim Jarmusch di Ghost Dog.

Il tutto in scala minore, si noti bene.

D'altronde il Makowski è ancora relativamente giovane, e si può sperare che migliori con gli anni.

Che ne dicono gli altri

Gli utenti di imdb non sono rimasti particolarmente impressionati da questo titolo che, fino a questo momento, ha raccolto solo 365 voti, e noto che il gradimento decresce con l'aumentare dell'età del votante. [0.59]

Come spesso accade, i commenti degli utenti di imdb vanno letti sapendo che ci si può trovare di tutto.
djwortham ne è entusiasta, ma consiglia di vedere prima altri film d'azione coreani per capire meglio lo spirito del film. Lo paragona a Memento, per la struttura del film, ma lo fa evidentemente solo perché ritiene più figo citare (a mio avviso non molto appropriatamente) Nolan piuttosto del Tarantino di Pulp Fiction, infatti come secondo riferimento dà Old boy - il film coreano diretto da Park Chan-wook e adorato da Tarantino.
Mike nota l'uso eccessivo di cliché ed è (come me) vagamente infastidito dall'uso ingiustificato di CGI e dall'uso della macchina da presa un po' troppo manierista. Siamo in linea anche nell'essere positivamente impressionati dal lavoro di Francis Ng.
wmmm-1 ne è entusiasta, e consiglia di vederlo in lingua originale (confermo: è una seccatura seguire i sottotitoli, ma è davvero divertente l'uso del linguaggio da parte degli attori).
Dick è singaporese, e quindi ha il vantaggio di sapere di cosa si parla, ha gradito il film anche se gli sembra un po' confuso. Noto che ritiene che Harvey Keitel interpreti un boss della cosa nostra siciliana e non di quella americana. In effetti nel film il dettaglio non è ben chiarito, e parlano di "italiani" quando intendono i mafiosi. Ma i termini utilizzati, e anche l'accento usato da Keitel è tipicamente italoamericano.
A massaster760 il film è piaciuto, ma non si spiega come mai. Trova che Joseph Quek, che interpreta Ko, sia insopportabile, come pure la sceneggiatura e i tentativi di comicità. Eppure, chissà come, ne è contento. Le vie del cinema sono infinite.
Per Dario e altri il film è un disastro. Dario vede un riferimento a Memento nella struttura a incastro del film, ma a me continua a sembrare un parallelo erroneo, dato che in Memento il montaggio è funzionale alle esigenze narrative, qui è invece più che altro un espediente per spiazzare lo spettatore.

Per Mauro su Zabriesky Point è un film bizzarro. Il vero argomento sarebbe l'amore, nelle sue diverse declinazioni, visto da personaggi a loro modo "puri". [0.70]

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