Il caso Thomas Crawford

In originale ha un titolo meno scontato, Fracture, frattura, nel senso di punto di rottura, o imperfezione, credo. Il titolo italiano la butta più esplicitamente sul legal thriller.

Regia di un esperto del genere, Gregory Hoblit, che ha un buon senso del ritmo, e anche storia originale e sceneggiatura sono di persona che sa il fatto suo, Daniel Pyne. Nonostante questo, a ben vedere, la storia non regge troppo. Non svelo i due dettagli che reggono l'inghippo per non rendere la visione troppo scontata, ma ci si può arrivare e rovinarsela da soli.

In realtà il punto forte del film è l'ottima recitazione dei due protagonisti, Anthony Hopkins, carogna al suo meglio, e Ryan Gosling, canadese trentenne di cui non avevo visto niente prima ma che scopro ora aver raccolto una buona messe di premi nella sua ancor breve carriera, che lascia presagire ulteriori interessanti sviluppi.

Divertente, sul DVD, vedersi un paio di finali alternativi (quello definitivo mi sembra il migliore).

Il Thomas Crawford del titolo (bizzarramente, in originale si chiama Theodore-Ted e non Thomas-Tom), interpretato da Hopkins, è un ingegnere aeronautico precisino all'inverosimile. Scopre che la moglie lo tradisce e la fa fuori, congegnando un piano diabolico per farla franca. Parte del suo piano consiste nell'accettare il caso che ha voluto che a occuparsi del suo caso come pubblico ministero sia il giovane e brillante Willy Beachum (Gosling), bravissimo ma sul punto di lasciare l'incarico per passare alla più redditizia attività privata, e quindi poco motivato, secondo i calcoli di Crawford, a darsi da fare in questa circostanza.

Crawford parte da un assunto valido, ovunque e in ognuno ci sono punti deboli, punti di frattura -citando il titolo originale, e dunque sfrutta al meglio queste debolezze nel sistema giuridico americano, nella moglie, nel suo amante, e perfino nel pubblico ministero che si trova davanti al processo. Ma dimentica di considerare che anche lui è umano, e quindi anche in lui e nel suo piano ci sono punti deboli.

Più interessante Beachum. All'inizio è un giovinotto di belle speranze che ha accettato di lavorare nel settore pubblico solo per crearsi un trampolino per saltare in una grossa, e redditizia, azienda privata. Il pasticcio in cui lo ficca Crawford gli serve per crescere. Capisce quanto il posto a cui ambiva non fosse quello che davvero cercava, e prende una nuova direzione nella sua vita.

Molto limitato lo spazio lasciato alle donne. La signora Crawford (Embeth Davidtz - più famosa in televisione che al cinema, piccole parti come la terribile Natasha in Bridget Jones) sparisce di scena quasi subito, e Nikki Gardner (Rosamund Pike - la maggiore delle sorelle Bennet in Orgoglio e Pregiudizio), che dovrebbe essere il nuovo capo di Beachum e con cui ha una storia, non si capisce bene come gestisca la situazione. Sembra che molli l'amore e si tenga il lavoro, ma non è chiaro.

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