Il film, in sé, mi sembra ben fatto. Buona fotografia, bello il lavoro scenografico soprattutto nella villa di famiglia, piacevole il ritratto di Milano, come pure l'uso di uno stile un po' d'antan, riferibile alla prima metà del secolo scorso, che ci sta bene con l'immagine della famiglia alto borghese (da sembrare quasi nobiliare) che seguiamo nel film. Buona la regia, il cast, l'interpretazione. Piacevole la colonna sonora, anche qui, molto novecentesca ma con una certa impostazione minimalistica anche se, almeno a me, mi ha dato sin da subito una sensazione di tragedia imminente che forse sarebbe dovuta essere più sfumata. Per lo meno nella prima parte.
E allora, cos'è che non mi convince? Boh. Forse una mancanza di empatia verso i personaggi. Il sentimento più caloroso che mi è venuto rispetto alle loro vicende è il disinteresse. E questo non aiuta molto in un opera che mi pare sia identificabile come melodrammatica. Il punto forte del film sono infatti le emozioni, soprattutto quelle di Emma, interpretata da Tilda Swinton, moglie russa del poco presente Tancredi, figlio del fondatore dell'impero industriale Recchi. Già, ma se non si entra in sintonia con i personaggi, poco si riesce a simpatizzare.
Risultato? Consiglierei la visione del film solo a chi cerca un film di forti passioni, cosa che magari lo può aiutare a immedesimarsi anche in personaggi che sono, probabilmente, lontani dal suo mondo.
Questo il trailer:
Non essendo entrato in sintonia con il film, alcuni piccoli dettagli che avrei accettato senza farmi troppi problemi mi hanno dato fastidio. Il personaggio di Edoardo Gabbriellini in primis. Dovrebbe essere un cuoco milanese di padre ligure, eppure parla con un accento toscano perlomeno fuori luogo. Dovrebbe essere circa coetaneo del figlio di Emma, Flavio Parenti, e qui ci siamo, è del '75. Solo che la povera Swinton è del '60 e quindi o i giovani portano molto male i loro anni (stravizi?) o lei è davvero in splendida forma. Noto che pure Marisa Berenson, che sarebbe la suocera di Emma, ha solo 13 anni più della Swinton, che risulta dunque troppo schiacciata tra le due generazioni.
Sembra che il film abbia ottenuto più successo all'estero che in Italia, forse perché rappresenta bene alcune idee stereotipizzate che nel resto del mondo hanno sulla nostra penisola.
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