Primo film importante di Jack Nicholson, che già aveva avuto una particina in Easy Rider dell'anno prima. Entrambi i film sono prodotti da Bob Rafelson che qui è anche alla regia, e la parentela tra i due lavori si vede eccome.
Il titolo, Five Easy Pieces in originale, fa riferimento alla formazione da pianista del protagonista, Robert Eroica Dupea (a quanto pare il middle name musicale è una tradizione di famiglia) che, preso da inquietudine esistenzialista, ha mollato la famiglia e si è messo a vagabondare per l'America facendo lavoretti saltuari.
Lo seguiamo nelle sue vicende come operaio ai pozzi petroliferi, poi nel ritorno alla casa di famiglia, in visita al padre malridotto per un paio di colpi al cuore, e via di nuovo nel nulla.
Fin quasi verso la fine viene accompagnato nelle sue peregrinazioni da una poveretta che s'è innamorata di lui ma a una stazione di servizio, mentre lei va a prendersi un caffè al bar del galletto rosso (red rooster), lui salta su un camion e se ne va chissà dove.
Datato, mantiene un interesse più storico / sociologico.
Jump to: A proposito di Schmidt, sempre con Nicholson protagonista. Una scena in un diner è replicata in modo quasi identico. Oppure i Blues Brothers, per una canzone "Stand by your man" che apre Cinque pezzi facili, e che viene interpretata in modo indimenticabile dai fratelli Blues.
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