Doctor Who 9.10: Face the raven

Siamo già al finale di stagione, organizzato in ben tre episodi. Essendo questo il primo del terzetto, ha un tasso di fumosità tale da consigliare di tenerlo da parte, meditarci sopra con calma, e ripensarci quando avremo il quadro completo della situazione.

Di certo abbiamo il ritorno di Rigsy (Joivan Wade), quella specie di Bansky che era apparso l'anno scorso in Flatline. Costui scopre di avere tatuato sul collo un numero che scende di minuto in minuto, ricordando pericolosamente un conto alla rovescia, e chiede aiuto a Clara Oswald (Jenna Coleman), di cui è companion in quell'anomalo episodio, e al Dottore (Peter Capaldi). Questi capisce che il pericolo è reale e letale, e intuisce che deve venire da alieni basati a Londra in una trap street (*). Non è chiaro da dove gli venga questa idea, e come mai gli venga in mente solo adesso che ci sia una piccola comunità extraterrestre a Londra che sfugge al suo controllo. Lui, così ficcanaso, così control freak, che non investiga questa possibilità che qui gli sembra così naturale.

Con un minimo di indagine, Dottore e accoliti trovano la loro Diagon Alley (**) e hanno la sorpresa di scoprire che a dominare la comunità è una ben nota umana, Ashildr (Maisie Williams), che ora si fa chiamare Sindaco Me, dopo essere stata Lady Me ed essersi dimenticata della sua natura umana, causa le sfortunate circorstanze narrate ne The girl who died.

E qui succede il disastro. Il Dottore è stranamente distratto, e si rende conto solo superficialmente che c'è qualcosa che non funziona, un trappolone che non vede. Clara, che abbiamo visto nell'ultima annata prendersi rischi sempre più grossi, spesso senza alcun vero motivo, si mette in un vicolo cieco, che la porterà alla sua morte. C'è la possibilità che non sia la sua vera fine, anche perché avviene in un contesto molto particolare, dopo che Lady Me ne aveva garantito l'incolumità su espressa richiesta del Dottore, e mentre ci troviamo nelle vicinanze di un macchinario il supporto vitale in animazione sospesa. In ogni caso è una uscita di scena brutale, lieve, affettuosa, e drammatica. Tutto assieme. Il bello, se così si può dire, è la sua assoluta inutilità. Non giova a nessuno, è semplicemente un errore. Tutti quanti sottovalutano cose, non fanno caso a qualche dettaglio, e come risultato, paf!, Clara non c'è più. Sembra che lei sia la meno dispiaciuta della sua fine, forse non ne poteva più di vivere senza Danny Pink.

E tutto questo, come dicevo, è solo una trappola per il Dottore. Non sappiamo ancora chi l'ha tesa, ma sappiamo che Ashildr si è prestata all'opera. Clara, prima di affrontare il corvo (***), chiede al Dottore di non vendicarsi per quel che è successo, di non diventare nuovamente un War Doctor. Sembrerebbe che sia un ultimo gesto di affetto di Clara per il Dottore, e io credo che sia davvero così. Ma il Dottore è furibondo, e pur sentendosi vincolato all'ultima richiesta della sua companion, non ha nessuna intenzione di lasciare che Ashildr se la cavi così a buon mercato. E così le spiega che lui farà il possibile per mantenere il controllo, ma che lei farebbe bene a cercare di stargli ben lontano, e che l'universo è ben piccolo per chi ha un conto in sospeso con il Dottore.

(*) Una trap street è una strada finta, che esiste solo in cartografia ma non nella realtà, disegnata con lo scopo di identificare violazioni di copyright. Vedasi Città di carta per la descrizione di un fenomeno simile ma in scala maggiore. Nell'universo whoviano, le trap street sono strade reali, che qualcuno fa sparire, e che gli umani pensano non siano mai esistite.
(**) Il riferimento ad Harry Potter mi pare piuttosto evidente.
(***) Come da titolo. Le condanne a morte nella piccola comunità del Sindaco Me sono eseguite da un corvo che sembra uscire da un poema di Edgar Allan Poe.

Nessun commento:

Posta un commento