Le due vie del destino

Non è un melodramma che racconta la tormentata storia d'amore tra i due protagonisti, Eric (Colin Firth) e Patti (Nicole Kidman). Ed è un peccato, perché i due funzionano bene assieme. Per fortuna se ne sono accorti un po' tutti, e ci sono già due film con loro, Before I go to sleep, già nei cinema inglesi, e Genius che è ancora da girare.

Non è nemmeno un film sulla seconda guerra mondiale, nonostante che i flash back, dove Jeremy Irvine agisce nel ruolo del giovane Eric, portino via un mucchio di tempo.

Direi invece che sia un film su quanto la tortura sia destabilizzante tanto per il torturato, e questo credo sia ovvio, quanto per il torturatore. Che poi è un tema che in Zero dark thirty è stato solo accennato, probabilmente per non infastidire lo spettatore.

La sceneggiatura è basata sull'autobiografia di Eric Lomax. Come spesso succede in questi casi, deve essere stato un lavoraccio tagliare il materiale originale per far sì che il risultato non trasbordasse. Qui siamo poco sotto le due ore, ma avrei preferito se il regista (Jonathan Teplitzky) avesse premuto per tagliare ancor di più. Non avrei avuto niente da ridire se l'intero flash back al tempo della guerra fosse stato eliminato, magari per lasciare più spazio al romance tra Eric e Patti.

Si parte proprio scoprendo come i due, ormai non più giovincelli, si conoscono in treno. Si piacciono e, in un battibaleno si sposano. Poco dopo, però, Patti scopre che Eric a tratti diventa un pericolo per sé e per gli altri. Finlay (Stellan Skarsgård), ex commilitone di Eric, spiega (malvolentieri) a Patti come Eric non sia riuscito a superare lo shock di una lunga prigionia in tempo di guerra, nel corso della quale fu sottoposto a lunghe sessioni di tortura.

Nel flash back ci viene mostrata la caduta di Singapore in mano giapponese, e di come i prigionieri fossero usati per costruire una ferrovia impossibile nella giungla. Ad Eric fu contestato l'uso di una radio e la stesura di una mappa sui lavori ferroviari. E la polizia segreta giapponese non era nota per la sua benevolenza.

Nel dopoguerra, Eric tentò di inutilmente superare il trauma con il lavoro. Dopo decenni, finalmente un colpo di fortuna, l'incontro con Patti, che gli dà lo stimolo per ripartire. Ma sembra che non basti, anche perché Eric si rifiuta di parlare con chiunque di quello che gli si agita dentro.

Succede però che Finley scopra che quello che Eric identifica come il suo torturatore, il traduttore Takeshi Nagase (Hiroyuki Sanada e Tanroh Ishida da giovane), è ancora vivo e, in quello che viene interpretato come uno sfregio alla loro memoria, accompagna i turisti che visitano la ferrovia che hanno costruito.

Superando la sua riottosità ad affrontare in ogni modo quel periodo, Eric decide di partire, possibilmente per uccidere Takeshi. Scopre però che questi è ossessionato dal suo passato almeno quanto lui. E l'incontro finisce per risultare utile ad entrambi.

2 commenti:

  1. Deve essere una pellicola veramente interessante, considerando poi i due attori che mi piacciono moltissimo...
    Grazie Blabla, ottimo consiglio..
    Un abbraccione serale!

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    1. Lo coppia Kidman - Firth mi sembra che funzioni molto bene, in particolare nei pochi minuti dove hanno avuto modo di usare toni leggeri. Spero di vederli ancora in azione, magari in una storia che dia loro più tempo per duettare.

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